Bonus Prima Casa: la sentenza della Cassazione che ribalta tutto

Novità importanti riguardo al Bonus Prima Casa ed a tutti coloro che possono usufruire di questa misura. Quel che ha deciso il giudice cambia tutto.

Bonus Prima Casa, questa misura è tra le più di rilievo nell’ampio ventaglio di provvedimenti che hanno il compito di alleggerire la pressione fiscale dei cittadini aventi diritto e più necessità. In che cosa consiste anzitutto il Bonus Prima Casa? Si tratta di alcune agevolazioni per chi compra una abitazione con il conclamato scopo di farne la sua residenza principale.

Portachiavi a forma di casa
Bonus Prima Casa: la sentenza della Cassazione che ribalta tutto – csa.cs.it

Ed allora il Bonus Prima Casa – il nome del resto già spiega bene tutto ciò – ha il compito di attutire il più possibile il peso di tutte le imposte correlate. L’acquisto di un immobile ad uso abitativo da un immobile prevede quanto segue:

  1. imposta di registro ridotta al 2% (invece del 9%) sul valore catastale dell’immobile;
  2. imposta ipotecaria fissa di 50 euro;
  3. Imposta catastale fissa di 50 euro

Nel caso di acquisto invece da una azienda costruttrice con la vendita soggetta a IVA, grazie al Bonus Prima Casa sono previste:

  1. IVA ridotta al 4% anziché al 10%;
  2. Imposta di registro, ipotecaria e catastale pari a 200 euro ciascuna.

Come funziona il Bonus Prima Casa 2025?

L’accesso a questo bonus richiede il rispetto ad alcuni parametri imprescindibili. Ad esempio l’immobile oggetto di acquisto deve per forza di cose non essere considerato di lusso, e quindi non può essere appartenente alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Deve inoltre sorgere nel Comune dove l’acquirente ha comunicato di volere risiedere nel presente oppure entro i prossimi 18 mesi dal momento dell’acquisto della casa.

Lavori in un immobile
Come funziona il Bonus Prima Casa 2025? csa.cs.it

E sempre l’acquirente o chi fa parte del suo nucleo familiare non possono essere proprietari di un altro immobile nello stesso comune, che si tratti di diritti di proprietà, usufrutto, uso od abitazione. Se poi già si è avuto modo di accedere al Bonus Prima Casa in una precedente circostanza, non si può avere di nuovo le stesse agevolazioni a meno di non vendere la precedente abitazione.

Ma, come detto, una sentenza della Corte di Cassazione ha riscritto alcune regole, cambiando la situazione per molti individui che rispettavano tutti i criteri previsti meno uno affinché potessero avere accesso al Bonus Prima Casa. Ed in particolare, possedere anche solo un immobile realizzato per fini abitativi ma dalle dimensioni esigue come un monolocale, e magari anche inadatte ad ospitare un nucleo familiare, fino ad oggi impediva l’accesso al Bonus Prima Casa.

Ora si può ottenere il bonus anche in questa situazione

Ora non è più così, visto che la Corte di Cassazione ha fatto cadere meno questo aspetto specifico, ritenuto oltremodo severo ed anche iniquo. Basti pensare alle situazioni nelle quali qualcuno eredita un minuscolo immobile magari anche in pessime condizioni strutturali, che finisce con l’essere ostativo per l’accesso al bonus.

L'interno di un appartamento
Ora si può ottenere il bonus anche in questa situazione – csa.cs.it

Secondo la sentenza in questione, possedere ora un immobile di questo tipo – e cioè effettivamente incompatibile con le esigenze abitative – non rappresenta una automatica esclusione per l’accesso al Bonus Prima Casa. Tutto ciò supera quella che è la mera catalogazione del Catasto.

Per incompatibilità con le esigenze abitative si intendono non solo spazi eccessivamente stretti ma anche carenze gravi in ambito igienico-sanitario, strutturale e di altro tipo. Ed ora chiunque si trovi nella stessa situazione farebbe bene ad inoltrare ricorso contro un precedente tentativo bocciato di accesso al Bonus Prima Casa.

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