Regole stringenti riguardo il riscaldamento domestico, in particolare è a rischio sanzione chi utilizza stufe e camini a legna.
Nuove regole per i riscaldamenti domestici, con le normative sempre più stringenti che si abbattono sui riscaldamenti tradizionali, come stufe e camini alimentati a legna, e volte a tutelare la qualità dell’aria che respiriamo. L’accensione di stufe e camini a biomassa, come legna e pellet, è soggetta a un preciso regolamento che è bene conoscere per evitare una multa salata.

In inverno è bellissimo rilassarsi davanti al camino acceso o davanti a una stufa. Il tepore rilassa i sensi, ci fa assopire, ci fa godere di un momento di puro relax e di pura serenità. Tuttavia, è importante conoscere le regole riguardanti l’utilizzo di riscaldamenti domestici, in particolare quelli che hanno un forte impatto ambientale. Che cosa sapere?
Stufe a legna e a pellet, camini tradizionali e moderni: cosa sapere per evitare una multa
Tanti cittadini non sono consapevoli dei danni che possono causare accendendo le stufe o i camini che hanno in casa, e ovviamente ignorano il quadro legislativo che regola tali metodi di riscaldamento. Che cosa afferma la normativa che disciplina l’uso di camini e di stufe? L’obiettivo dei paesi europei è quello di ridurre l’inquinamento atmosferico, cercando di combattere l’inquinamento da polveri sottili, come PM10 e PM2.5.
Si tratta di polveri sottili pericolose per la nostra salute, perciò è necessario applicare misure precise per evitare grossi problemi di inquinamento e di salute, cercando di mantenere l’aria pulita. Prima di tutto, è essenziale puntare su apparecchi moderni e a basse emissioni, inoltre è importante effettuare una manutenzione periodica degli impianti.

In Italia ci sono molte regioni interessate dalle normative più severe, in particolare le regioni più inquinate, che fanno registrare un elevata percentuale di emissioni inquinanti, superando le soglie consentite. La Pianura Padana è l’area più inquinata in Europa, perciò sottoposta a politiche molto restrittive sulla qualità dell’aria. Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto sono le regioni più a rischio.
Qualità dell’aria a rischio in molte zone d’Italia: le regole per l’accensione di stufe e camini
In queste regioni più inquinate occorre fare attenzione all’accensione di impianti a biomassa poco efficienti e inferiori alle 4 stelle. 5 stelle sono gli impianti moderni e avanzati. Nelle regioni citate, non si possono utilizzare impianti obsoleti da 1 a 3 stelle. E per quanto riguarda il resto della Penisola? Ci sono altre zone chiamate a rispettare simili normative.

Ad esempio, la Toscana ha approvato un piano per monitorare la qualità dell’aria, prevedendo limitazioni sull’uso di camini tradizionali e stufe a legna antiquate. Anche Umbria e Lazio pensano di applicare lo stesso regolamento. Chi trasgredisce rischia di incorrere in severe multe: l’utilizzo di impianti non a norma, obsoleti e troppo inquinanti, comporta sanzioni che vanno da 500 euro fino a 5 mila euro, in base alla gravità della violazione.
I controlli vengono effettuati dalla Polizia Municipale, dai tecnici dell’ARPA o dal personale specializzato delle città metropolitane. È importante informarsi sulle regole vigenti nel Comune di appartenenza, oppure, per stare sereni, è bene utilizzare impianti moderni ed efficienti, nonché utilizzare materiali di qualità, come nel caso della legna.





