Tutti detestiamo lavare i piatti, ma potrebbe esserci una ragione psicologica dietro alla quale nessuno pensa

Odi lavare i piatti? La psicologia la dice lunga, sul tuo conto. E’ stata data una spiegazione scientifica al fastidio che si prova davanti a questa attività domestica.

Non sei certamente l’unica persona a odiare questa faccenda domestica a cui proprio non si può rinunciare. Lavare i piatti fa parte di una routine giornaliera tassativa. Cucinando e mangiando in casa, è impossibile evitare di dover fare i conti con stoviglie e ambiente sporco.

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Odi lavare i piatti? C’è una spiegazione psicologica (Csa.cs.it)

Questo comporta la necessità di ripulire e rimettere a nuovo la stanza al termine del pasto. Ma perché si rìpone tanto odio in una pratica che svolgiamo all’ordine del giorno e dovrebbe ormai rappresentare un’abitudine, come lavarsi i denti o svegliarsi sempre alla stessa ora per andare a lavoro? La psicologia ci offre una risposta a questo dilemma.

Lavare i piatti, perché alcune persone lo odiano così tanto

Quando termina un pasto, c’è sempre un membro della famiglia incaricato di lavare i piatti. Quando si tratta di questo specifico compito di pulizia, spesso nessuno vuole prendere in mano la situazione e farsi avanti. In realtà, in questo contesto, le persone si dividono in due grandi categorie: c’è chi ama farlo e chi lo odia profondamente.

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Lavare i piatti, se lo odi c’è una spiegazione psicologica (Csa.cs.it)

I due estremi hanno portato la psicologia e cercare una spiegazione per comprendere il significato di ciò che si prova davanti a un compito tanto banale quanto frequente nella vita di tutti i giorni. Come sappiamo, lavare i piatti significa mantenere l’igiene all’interno dell’ambiente domestico, eliminando sporco e tracce di batteri che restano sul piatto e sulle stoviglie.

Inoltre, significa prevenire cattivi odori, muffe, insetti e ulteriori batteri che altrimenti prolifererebbero. Nonostante esista la lavastoviglie e sia un elettrodomestico piuttosto diffuso, sono molte le famiglie che lavano i piatti a mano, per ragioni economiche o di spazio.

La psicologia spiega perché lavare i piatti può risultare estremamente faticoso

Anche chi possiede e usa regolarmente la lavastoviglie sa bene che è necessario un primo passaggio a mano, per far sì che anche lo sporco più incrostato possa venir via. Nella quotidianità della vita familiare, è frequente che questo compito venga attribuito a tutti, facendo a turno, per evitare conflitti. Ma per quale motivo si arriva a tanto?

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Obbligato a lavare i piatti? Ti svelo perché provi fastidio (Csa.cs.it)

In realtà, c’è una ragione molto più ampia dietro l’odio verso la necessità di ripulire i piatti e la cucina. Stando a quanto dichiarato dagli esperti, il fastidio che si prova può essere legato alla sensazione di ricevere richieste costanti e l’obbligo di doversi dedicare e impegnare in attività poco gratificanti.

Infatti, solitamente sono i soggetti più sensibili a odiare questa parte di routine domestica, special modo se alla sensibilità è unito il perfezionismo e la tendenza nociva all’esaurimento emotivo.

La spiegazione scientifica dietro l’odio verso la pulizia di piatti e stoviglie

Alla base della necessità di lavare i piatti, vi è una costante sensazione di obbligo: percepire che è sempre il momento di farlo, genera automaticamente un rifiuto. Ancora, si tratta di un compito che va ad accrescere il carico mentale, quindi si avverte il peso di altre responsabilità che si aggiungono. L’esaurimento emotivo sopraggiunge quando l’energia è già di per sé bassa e, infine, spesso l’odio verso tale faccenda domestica è insito nelle persone che sono poco tolleranti nei confronti dei compiti ripetitivi.

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