Pensioni, già svelati gli importi del mese di gennaio: c’è chi riceverà una buona sorpresa e chi, invece, resterà con l’amaro in bocca.
Quali sono gli importi della pensione di gennaio 2026? Dopo l’annuncio della nuova Legge di Bilancio per il 2026, si prospettano alcune piccole variazioni, dei ritocchi per far quadrare i conti. Ogni gennaio, infatti, ci aspettiamo delle sorprese, belle o brutte che siano, in base alla situazione economica del Paese e ai provvedimenti presi in considerazione dal Governo.
Anche se la Legge di Bilancio 2026 è ancora in fase di definizione, e dovrà essere approvata su ogni punto, sul fronte assegni pensionistici il quadro è definito, anche perché siamo alle porte del nuovo anno. La notizia più importante è legata alla rivalutazione delle pensioni, ormai notizia ufficiale, con il tasso di perequazione che, dal prossimo 1 gennaio, sarà dell’1,4%, più basso rispetto all’1,6% inizialmente stimato.
Novità per le pensioni di gennaio: scattata la rivalutazione pensionistica
Nel Documento programmatico compilato dal Governo, con la rivalutazione delle pensioni e l’applicazione del nuovo tasso di perequazione, possiamo calcolare i nuovi importi sul cedolino INPS. Possiamo dunque conoscere in anticipo gli importi pensionistici di gennaio e di quanto aumenteranno nel corso dell’anno, così come l’Assegno sociale e l’Invalidità civile.
La rivalutazione pensionistica, definita perequazione, è uno strumento attraverso il quale, ogni anno, gli assegni vengono adeguati all’andamento dell’inflazione, in modo tale da preservare il potere di acquisto e del caro vita di tutti i pensionati. L’adeguamento al contesto economico del Paese non è uniforme, ma articolato in fasce di importo.
Per il prossimo anno, l’adeguamento sarà calcolato con il tasso dell’1,4%, suddividendolo a scaglioni, partendo dal trattamento minimo. L’1,4% si applica interamente sulle pensioni che non superano di quattro volte l’importo minimo, dopodiché, la percentuale si riduce mano a mano che si percepiscono assegni più elevati, passando al 90% del tasso e poi al 75% del tasso. L’incremento, quindi, si riduce progressivamente con le pensioni più alte.
Le pensioni di gennaio: gli importi in base all’adeguamento al tasso 1,4% previsto dal Governo
Le pensioni basse o medio-basse beneficiano maggiormente di questo adeguamento, per le pensioni alte la rivalutazione è irrisoria. Scopriamo quindi i nuovi importi previsti per il 2026: per un importo lordo mensile di 800 euro, l’aumento sarà di 11,20 euro. Una pensione di 1.000 euro riceverà 14 euro in più.
1.200 euro di pensione arriverà a 1216,80 euro, 1.400 euro arriveranno a 1.419,60 euro, 1.600 euro passerà a 1.622,40, 1.800 euro passerà a 1.825,20 euro. 2 mila euro diventeranno 2.028 euro. Con la rivalutazione del tasso all’1,4% aumenterà anche l’importo della pensione minima, dell’Invalidità civile e dell’Assegno sociale.
La pensione minima, attualmente pari a 603,40 euro, salirà a 611,85 euro mensili, arrivando a un totale annuo di 7.953,05 euro. L’Invalidità civile, fissato a 336 euro, passerà a 340,70 euro, per i ciechi assoluti arriverà a 368,46 euro. L’Assegno sociale, che nel 2025 è pari a 538,68 euro, salirà a 546,22 euro. Infine, per il 2026 sono previsti altri due aumenti, che compariranno però nei mesi successivi e non a gennaio.
Il taglio dell’IRPEF, ridotto dal 35% al 33% sul secondo scaglione di reddito, quello compreso tra 28 mila e 50 mila euro, comporta un risparmio che può arrivare a un massimo di 440 euro netti annuali. L’altro aumento riguarda il potenziamento dell’incremento al milione, passando da 135 euro a 155 euro al mese per chi percepisce la pensione minima, oppure l’Assegno sociale o l’Invalidità civile.
