Aumenti in bolletta scoperti solo al momento del pagamento: arriva il rimborso

Aumenti in bolletta scoperti solo al momento del pagamento, un’attività considerata illecita: l’azienda fornitrice dovrà rimborsare gli utenti.

Recentemente, un’azienda importante e prestigiosa è finita al centro dell’attenzione per via di una strategia commerciale poco trasparente e che ha sollevato una marea di polemiche, suscitando sdegno da parte degli utenti direttamente coinvolti, i quali si sono sentiti traditi. E ora, la stessa azienda dovrà risarcire oltre 110 mila clienti.

Aumenti delle bollette dell'energia
Rimborso spese bollette (Csa.cs.it)

A finire nel mirino dell’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza di Mercato, l’azienda Eni Plenitude, chiamata a risarcire migliaia di clienti a causa di una pratica considerata scorretta e subdola, visto che non aveva provveduto ad avvisare gli utenti degli imminenti aumenti delle forniture di energia. Una variazione delle condizioni economiche sulle forniture non chiara, costata una pesante sanzione all’azienda.

Pesante sanzione a Eni Plenitude per pratica commerciale scorretta: non aveva avvisato degli aumenti

I clienti di Eni Plenitude si sono visti recapitare bollette più pesanti rispetto ai mesi precedenti, osservando un aumento che non era stato segnalato preventivamente. I consumatori si sono fatti valere, segnalando alle autorità competenti incrementi subdoli a partire dal giugno 2023 a oggi.

Venire a conoscenza dell’aumento in bolletta, quindi di variazioni di costo sulle forniture di energia, soltanto dopo aver pagato, è illegale, poiché non si dà al cliente la possibilità di esercitare il suo diritto di recesso. Una pratica scorretta che ora l’AGCM punisce con una sanzione. Eni Plenitude è chiamata risarcire oltre 110 mila clienti.

Rincari in bolletta
Utente esamina importo della bolletta (Csa.cs.it)

Il procedimento era stato segnalato nel marzo di quest’anno, e così era stato avviato il procedimento istruttorio per la violazione dell’articolo n. 20 del Codice del Consumo, relativo quindi alla pratiche commerciali scorrette. Nello stesso mese di marzo, era stato effettuato l’accertamento ispettivo presso la sede dell’azienda. Lo scorso settembre, invece, si è esposta anche ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia.

Società fornitrice di energia elettrica costretta a rimborsare migliaia di clienti: il fatto

Eni Plenitude si è difesa affermando di aver inviato una comunicazione relativa agli aumenti sulle forniture di energia, ma le variazioni delle condizioni economiche non sarebbero arrivate per via di alcuni problemi tecnici. Successivamente, Eni ha provveduto ad applicare nuove condizioni economiche a tutti i clienti, incurante dei problemi tecnici e pur essendo consapevole che non tutti avevano ricevuto la segnalazione.

Risparmio per affrontare le bollette
Spesa per le bollette dell’energia (Csa.cs.it)

ARERA ha dichiarato che “le dichiarazioni di modifica contrattuale devono sempre essere fornite su supporto durevole ed essere accettate dal cliente”. Il mancato rispetto dei termini di preavviso, dunque, comporta il rimborso da parte del venditore al proprio cliente. Eni avrebbe dovuto avvertire tutti i clienti tramite lettere cartacee, telefonate, mail o tramite notifiche di App.

L’indennizzo sarà pari al 40/70% dell’aumento della spesa, calcolando le condizioni economiche anteriori e successive al rinnovo. AGCM ha spinto Eni Plenitude ad agire in fretta per chiudere il procedimento di infrazione. Il procedimento, però, non sarà chiuso fino a quando l’azienda non avrà risarcito tutti, quindi non sono previste proroghe.

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