Tra le novità del periodo, il Governo torna a occuparsi del tema delle pensioni: in particolare, per i trattamenti anticipati è sul tavolo un cambiamento sostanziale che fa slittare le tempistiche connesse all’assegno. Scopriamo di seguito cosa accadrà nel prossimo futuro.
Il tema delle pensioni è sempre al centro del dibattito ed è costantemente soggetto a continui cambiamenti, trasformazioni e svolte. Cambiamenti che scuotono spesso i cittadini, legatissimi a questa risorsa: tutti noi lavoriamo e invecchiamo, finendo per percepire il trattamento previdenziale, dovendo tenerci quindi aggiornati non solo nel momento in cui si va in pensione, ma anche nel corso della vita lavorativa.

La pensione rappresenta un ingranaggio molto complesso in cui non mancano cavalli e criticità: il sistema pensionistico è intricato e reso ancora più caotico da una serie di fattori che stanno interessando l’Italia negli ultimi anni. Tra questi troviamo il fatto che nel Bel Paese gli anziani crescono per l’innalzarsi dell’aspettativa di vita, ci sono meno nascite e l’età in cui si entra nel mondo del lavoro è slittata.
Tutto questo rende il sistema pensionistico ancora più farraginoso: in questo contesto emergono degli aggiornamenti costanti, alcuni non proprio positivi, riguardanti le pensioni. Di recente, si torna a parlare di pensioni anticipate che sono soggette a una doppia stretta. Scopriamo di seguito cosa cambia per questo tipo di trattamenti.
Novità per le pensioni anticipate: cosa ci aspetta
Mentre il 2025 sta per concludersi e il 2026 è alle porte, il Governo è al lavoro per definire la nuova Legge di Bilancio e sul tavolo non mancano le pensioni, soggette a trasformazioni continue. Trasformazioni che preoccupano i cittadini, sempre in allerta quando si parla di trattamento pensionistico. Il momento della pensione è molto delicato già di per sé, vedendo la propria vita cambiare, l’identità lavorativa svanire e passare da mantenersi con lo stipendio a sostenersi con il trattamento pensionistico.

Tra le novità del periodo riguardanti le pensioni troviamo i trattamenti anticipati che saranno soggetti a una nuova e doppia stretta prevista nell’ambito di un nuovo emendamento. Attualmente questa tipologia di pensione richiede 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre un anno in meno per le lavoratrici.
Quello che cambia è la finestra mobile, ovvero il tempo tra i requisiti raggiunti e la percezione del trattamento, che potrebbero passare da 3 a 4 mesi e dopo da 5 a 6 mesi. Questa variazione sarà attuata a partire dal 2032.
Altre novità sulle pensioni al centro del dibatto
Tra gli altri cambiamenti in corso si parla anche di novità sul riscatto di laurea il cui contributo potrebbe essere decurtato una volta raggiunti i requisiti.

Altro tema caldo nel mondo delle pensioni è il TFR. Per i giovani lavoratori è al vaglio la possibilità di decidere, a 60 giorni dall’assunzione, se optare per il TFR oppure un’altra tipologia di previdenza complementare. Inoltre, il TFR dovrà essere versato anche da aziende fino ad adesso non tenute a farlo, come quelle con 50 dipendenti.





