Dicembre non sembra iniziare per il verso giusto, per alcune categorie di lavoratori: prepariamoci a una busta paga più bassa.
A causa delle operazioni di conguaglio, si rischia una busta paga più bassa per il mese di dicembre 2025. Se da una parte si gioisce per l’arrivo della tredicesima, dall’altra c’è da fare i conti con uno stipendio decurtato per la maggior parte dell’importo.
Tramite il conguaglio di fine anno, il datore di lavoro va a ricalcolare l’IRPEF e le addizionali regionali e comunali, tenendo conto di quanto il lavoratore ha guadagnato nel corso dell’anno. Può farlo? Sì, perché agisce come sostituto d’imposta, quindi ha la facoltà di trattenere le imposte dalla busta paga, sebbene in misura parziale.
Busta paga dimezzata a dicembre a causa del conguaglio
Addirittura, in caso di doppio lavoro o entrate economiche mensili derivanti non solamente dal lavoro dipendente ma anche da ulteriori attività o investimenti, i lavoratori dovranno guardarsi da ben due conguagli di fine anno: quello di competenza del datore di lavoro che ricalcola le imposte tenendo conto dei redditi di sua conoscenza, e quello relativo alla dichiarazione dei redditi fissata per il periodo dell’anno successivo in cui viene presentato il modello 730.
Nel caso del conguaglio operato dal datore di lavoro, in alcuni casi può scattare un aumento per compensazione di crediti dovuti e non riconosciuti, tuttavia per la maggior parte delle volte, scatta una trattenuta che può arrivare a ridurre drasticamente l’importo dello stipendio.
Capiamo nel dettaglio cosa si intende per conguaglio Irpef e perché l’ultima busta paga dell’anno può presentare trattenute più alte. Per ultima busta paga, intendiamo quella che riceveremo entro il 28 febbraio dell’anno successivo, termine ultimo entro cui il datore di lavoro deve verificare quello che il lavoratore è tenuto a versare tra imposte e contributi.
Dicembre, busta paga più bassa per questi lavoratori
Nel corso dell’anno, le trattenute sono applicate in via presuntiva basandosi sul reddito che si prevede sarà percepito, tenendo conto di quanto guadagnato nel corso dell’anno precedente. Il conguaglio di questa fine 2025, servirà ad allineare le imposte dovute con quelle già trattenute. Il datore dovrà versare la differenza al Fisco.
Sostanzialmente, tramite il conguaglio, il lavoratore pagherà le imposte effettivamente dovute. Il calcolo prende in considerazione soprattutto i contributi INPS, l’Irpef comprensiva di addizionali regionali e comunicali e eventuali detrazioni fiscali spettanti.
In caso di busta paga diminuita, vorrà dire che nell’anno sono state versate a nome del lavoratore meno tasse di quanto effettivamente dovute, pertanto a fine anno vengono fatti i calcoli e trattenuto quello che resta da pagare. Allo stesso modo, al termine dell’anno viene calcolato se al lavoratore spetti realmente il bonus 100 euro: in caso contrario, dovrà restituire indietro quanto non avrebbe dovuto ottenere.
E’ possibile evitare gli effetti spiacevoli del conguaglio di dicembre?
Se il lavoratore vuole evitare di ritrovarsi con una busta paga impoverita alla fine dell’anno, può fare richiesta per i singoli mesi dell’applicazione di un’aliquota fissa che viene determinata tramite l’Irpef lorda calcolata in base al reddito annuo complessivo. In quanto al trattamento integrativo dei 100 euro, per evitare addebiti che poi dovranno essere restituiti, si consiglia di chiederne l’erogazione (se spettante) solo in fase di conguaglio.
