Brutte notizie per chi attende di ricevere un’eredità: potrebbe non spettare, se ci sono altri fratelli che rispettano alcuni requisiti specifici.
In alcuni casi, i fratelli non sono costretti a contendersi l’eredità. In caso di possesso di alcuni specifici requisiti, l’immobile passa ad un solo erede, mentre gli altri vengono esclusi automaticamente. E’ comune finire al centro di liti dovute alla contesa della casa di famiglia: questo accade perché la maggior parte delle persone lasciano alla loro morte un solo stabile ai propri figli.

Dividere l’immobile tra i figli non è sempre affare semplice, special modo se si crea confusione riguardo le modalità del passaggio in eredità. E’ errato pensare, ad esempio, che a tutti i fratelli e sorelle spetti la stessa quota ereditaria della casa.
Eredità, non a tutti i figli spetta l’immobile di famiglia
Secondo la legge, ogni figlio deve ricevere una pari quota legittima, tuttavia al netto di quest’ultima, non c’è alcuna regolamentazione che impedisce di dare di più a un figlio e meno all’altro. E’ il genitore stesso che deve agire in tal senso, tramite donazioni e testamento.

Le disposizioni testamentarie consentono altresì di organizzare l’uso della casa e le modalità di divisione, proprio per evitare eventuali dispute tra gli eredi. Tuttavia, al di là delle decisioni stabilite dal genitore finché è in vita, ci sono dei casi in cui l’immobile automaticamente spetta a un solo fratello, sia in fatto di proprietà che di uso effettivo.
Il caso meno probabile vede l’immobile in eredità del valore pari alla quota percentuale che l’erede deve ricevere. Essendo comunque necessaria una divisione e non passando l’immobile automaticamente in mano al figlio, in assenza di accordo tra le parti ereditarie bisogna ricorrere al tribunale. Quest’ultimo passaggio viene evitato solo nel caso in cui il testamento lasci l’intero immobile a un figlio e altri beni di pari valore ad un altro.
Quando la casa di famiglia spetta automaticamente a un solo figlio
Invece, accade più di frequente che l’immobile spetti ad un solo figlio perché gli altri hanno già ricevuto la loro quota di eredità. Questo accade soprattutto perché il genitore, finché in vita, dona dei beni ai figli, i quali sommandosi vanno ad equiparare il valore dell’immobile che resta in eredità a chi non ha ricevuto nulla. Anche in assenza di testamento, il figlio che non ha ricevuto beni può facilmente ottenere la casa di famiglia rivolgendosi al giudice per far valere i propri diritti.

In questo caso specifico, è bene considerare che alcune donazioni sono escluse dalla collocazione, ossia non sono considerate nel patrimonio ereditario; ai figli può non spettare la sola quota legittima ma il testamento può richiedere che essa sia maggiorata; in assenza del testamento, gli eredi possono chiedere sempre più della quota legittima.
Invece, quando la casa deve essere divisa tra più fratelli, ma uno di loro è inquilino regolare dell’immobile, a lui può spettare l’abitazione dello stesso. Anche in caso di contratto d’affitto regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate, chi abita la casa ha il diritto di continuare a farlo.
Eredità di un immobile, cosa succede se uno dei figli è comproprietario
Qualora uno dei figli del defunto fosse il comproprietario dell’immobile lasciato in eredità, chiaramente la divisione pende a suo favore perché può estendere la sua quota di proprietà per tenere la casa (rinunciando a eventuali altri beni o acquistando la parte restante dai fratelli a cui spetta). I figli non proprietari possono opporsi e rivendicare la propria parte di casa, ma è probabile che a giudizio venga assegnata al comproprietario.





