Prosegue la lotta al fumo e alle sigarette, la proposta europea fa infuriare i cittadini: a breve previsto un aumento di 2 euro a pacchetto.
Non c’è pace per i fumatori, i quali ogni anno vedono un piccolo aumento sul costo delle sigarette. 10 o 20 centesimi in più, una piccola somma che non scoraggia di certo all’acquisto del prodotto, ma che incide parecchio sulle tasche, nel giro di un anno. A livello psicologico, infatti, 10 centesimi in più appaiono irrisori, ma se si fanno due calcoli, nel corso di un anno comportano una spesa abbastanza elevata.

Secondo le stime recenti, sempre più persone abbandonano il vizio del fumo, specie tra gli over 35, mentre sempre più ragazzi iniziano a fumare, e in età giovanissima, un problema che l’Europa sta cercando di combattere a suon di aumenti. Eppure, il vizio del fumo è ancora molto diffuso. Da qui, la nuova proposta dell’Europa che prevede un aumento deciso sul prezzo delle sigarette.
La proposta UE sul prezzo delle sigarette, a breve previsto un deciso aumento
Prosegue la battaglia contro il fumo, un vizio che crea gravi danni alla salute e pesa sul sistema sanitario nazionale. Dopo l’applicazione di molte regole, come il divieto di fumare nei locali chiusi e sui mezzi di trasporto, e dopo il divieto di fumo all’aperto in alcune città, specie se in zone affollate, ecco che potrebbe abbattersi una nuova batosta per i fumatori. L’aggravio proposto dal Parlamento Europeo è di 2 euro a pacchetto.
Un aumento netto che rende le sigarette sempre più bene di lusso. Gli aumenti sono applicati per scoraggiare i giovani a iniziare a fumare, mentre il fumatore accanito difficilmente rinuncerà all’acquisto del prodotto, anche se aumentato di qualche euro. Si dovrebbero applicare costi esorbitanti, come in Australia o negli Stati Uniti, dove un pacchetto di sigarette ha davvero prezzi elevatissimi, sui 15/20 dollari, e ne hanno fatto crollare il consumo.

Nella Legge di Bilancio 2026, si lavora sulla revisione delle accise sul tabacco, le tasse che appesantiscono il prezzo delle sigarette. L’obiettivo della UE è chiaro: cercare di ridurre il consumo di tabacco. Dunque, l’Europa si unisce nella battaglia al fumo e prevede un aumento di 2 euro in ogni Paese, proprio per scoraggiare i cittadini all’acquisto delle sigarette e anche per colmare la differenza di prezzo tra i diversi Stati.
Aumento di 2 euro a pacchetto: prosegue la battaglia contro il fumo
In Francia, Norvegia e Irlanda, le sigarette hanno già raggiunto il prezzo di 10 euro a pacchetto, in altri Paesi, tra cui l’Italia, il prezzo medio è di 5,50 euro. In altri Paesi ancora il prezzo è più basso, sui 4,50 euro. La revisione delle accise del tabacco ha portato a prendere questa decisione, la quale è stata inserita nella bozza 2026 nella Commissione Europea.
I rincari previsti sulle sigarette saranno del 139%, per il tabacco trinciato del 258% e per i sigari del 1000%. Maggiore costo del prodotto, minore mercato. Le conseguenze saranno positive sulla salute generale dei cittadini, ma peseranno sul comparto, tanto che si prevedono perdite di posti di lavoro, aumento del contrabbando, e ovviamente la delusione da parte dei fumatori e dei commercianti.

Secondo un recente referendum europeo, il 92% degli intervistati è contrario all’aumento di prezzo sulle sigarette. In Italia, intanto, è già previsto un leggero aumento per i prossimi tre anni, dal 2026 al 2028 le sigarette costeranno fino a 60 centesimi in più.
Con l’applicazione della legge UE di 2 euro, ecco che anche da noi le sigarette arriveranno a sfiorare i 10 euro a pacchetto. I tabaccai italiani non ci stanno, paventando il rischio di un aumento del contrabbando, e prodotti contrabbandati e meno controllati, provenienti da Paesi Extraeuropei, sono ancora più nocivi per la salute, e causano un maggiore peso anche per l’Erario.





