Alberto Angela torna nelle librerie con il suo nuovo libro, per l’occasione ricorda un terribile avvenimento del rapimento con riscatto.
Alberto Angela, divulgatore scientifico, scrittore e presentatore, torna nelle librerie con un nuovo libro, Cesare, la conquista dell’eternità, un’opera che racconta il De Bello Gallico, facendo rivivere ai lettori l’avventura della conquista della Gallia e la grandezza di un personaggio come Cesare. Angela definisce l’opera su Giulio Cesare come “un grande racconto di avventura che coniuga antropologia e archeologia, ma anche curiosità geografiche sull’età romana”.

Cesare, la conquista dell’eternità è il resoconto della campagna romana in Gallia, con i soldati che varcarono per la prima volta il Reno, costruendo un ponte sul fiume lungo 500 metri e in pochissimi giorni. Un ingegno che ancora oggi rimane un mistero. L’insegnamento di un generale, poi Governatore, come Cesare, è di esempio per tutti, specie per i giovani spaventati dal futuro. Alberto Angela prende spunto dalla vicenda di Cesare per ricordare una terribile avventura accaduta nella sua vita.
Il tremendo episodio ricordato da Alberto Angela accaduto in Africa
“Ai figli non bisogna mai dire cosa fare, bisogna spiegare”, afferma Angela, spiegando che bisogna crescere i figli con l’idea di interrogarsi, di spiegare loro le varie situazioni, senza imporre comandi. Bisogna insegnare la disciplina, la dedizione, l’umiltà e dare gli strumenti necessari per comprendere la realtà, per poi lasciare a loro il desiderio di avventura, proprio come fece Cesare.
“Adoro quello che faccio, ma la visibilità è un aspetto che mi imbarazza”, dice Angela, che ha sempre portato avanti un atteggiamento discreto e ha sempre condotto una vita sobria e lontana dai riflettori. Una vita “semplice ma di qualità“, quella di Alberto Angela, ma c’è stato un episodio terribile che ha rischiato di cambiare tutto.

Era il 2002 quando Alberto Angela, durante le registrazioni di un documentario in Niger, Africa, veniva rapito. “È stato il bivio della mia vita”, ricorda, parlando appunti di bivi, ora che i figli sono grandi e sono andati via di casa e ai quali è dedicato il nuovo libro. “Una notte ho pensato di morire, di non poter vedere i miei figli crescere. Avevo paura di essere ucciso nel deserto, ma la via d’uscita sono state le mie capacità diplomatiche”.
Il rapimento che ha scosso la vita di Alberto Angela, un bivio dal quale è cambiato tutto
“Non dovevo dare loro un appiglio per premere il grilletto, dovevo farmi vedere sicuro, essere un antagonista valido, paradossalmente devono avere stima di te”. Tre uomini, che Angela definisce “scorpioni bipedi”, lo avevano rapito per chiedere un riscatto. Alla fine, la sua diplomazia è riuscita a salvarlo, e i rapitori lo avevano rilasciato dopo un giorno.

Ma era stata una notte di grandi pensieri, con la paura della morte, l’idea di non vedere più la famiglia. Il vero bivio del giornalista, quello che tutti, a modo loro, affrontano nella vita, proprio come la conquista della Gallia da parte di Giulio Cesare, un’impresa che ha cambiato la vita dell’uomo ma anche la storia della cultura romana.





