Cambiano le regole per quanto riguarda l’installazione e la mappatura degli autovelox: se sono irregolari non devi pagare la multa.
La normativa, introdotta lo scorso luglio, è entrata effettivamente in vigore lo scorso 29 novembre, e riguarda l’installazione e la mappatura di tutti gli autovelox presenti sul territorio italiano. In Italia abbiamo il triplo degli autovelox rispetto agli altri Paesi europei, in certi Comuni, anche di dimensioni ridotte, ne sono presenti diversi, una situazione che ora è destinata a cambiare.

Il Ministero dei Trasporti ha disposto l’obbligo di mappatura di tutte le colonnine e impianti di autovelox in ogni Comune italiano, dando il via alla lotta contro le multe fatte per fare cassa. È guerra agli autovelox non a norma, con una lista completa che prevede la mappatura di oltre 3.600 apparecchi e la dismissione di quasi 6 mila autovelox sfruttati illegalmente e considerati non omologati.
Nuove regole per lo sfruttamento degli autovelox, quando sono da considerare illegali
Navigando sul portale del MIT, alla lista dei dispositivi di rilevamento di velocità sul nostro territorio, possiamo controllare se questi sono omologati e quindi legali. Se un dispositivo non è presente nella lista del MIT, allora significa che (in linea generale, salvo eccezioni) non è omologato, e un’eventuale multa può essere contestata. È facile consultare la lista, basta solo inserire il nome del Comune e il numero di matricola.
Dallo scorso 29 novembre, tutti i dispositivi illegali sono stati spenti. Se ancora funzionanti, non possono essere utilizzati per fare cassa, quindi eventuali sanzioni sono da considerare nulle. La creazione di un elenco unico nazionale era stata richiesta già da anni e ora è diventata realtà. Adesso, per gli automobilisti è molto più semplice contestare le sanzioni e, in caso di ragione, farle annullare.

Gli autovelox, secondo il nuovo regolamento, per poter essere legali, quindi omologati, devono corrispondere a determinate caratteristiche: devono essere annunciati tramite appositi cartelli piazzati molto prima della loro collocazione effettiva, devono mantenere una distanza consona l’uno dall’altro, devono essere collocati sono nei punti più rischiosi, devono essere tarati correttamente, devono essere ben visibili dagli automobilisti e non nascosti.
Autovelox non omologati, quando le sanzioni possono essere contestate e annullate
Gli autovelox sono dispositivi utili per la sicurezza stradale, per evitare incidenti, e non per fare cassa. L’elenco messo a disposizione dal Ministero dei Trasporti è importantissimo, poiché sottolinea il legittimo utilizzo dei dispositivi, evidenziando la lista degli autovelox autorizzati. I Comuni sono chiamati a inserire tutti gli autovelox omologati presenti sul proprio territorio di competenza, e a spegnere quelli non omologati.

Multe erogate da dispositivi non omologati e non presenti in lista sono da considerare nulle. Ma l’annullamento non scatta in automatico, l’automobilista deve segnalare l’eventuale irregolarità, consultando l’elenco del MIT. Sullo stesso portale, tra l’altro, è previsto un aggiornamento continuo della lista, dunque, anche se il rilevatore non è presente, magari è nuovo e non è ancora stato mappato, e non è detto che sia illegale. Per fare annullare una multa, occorre comunque fare ricorso entro un mese presso un giudice di pace.





