Agenzia delle Entrate, la notizia preoccupa già milioni di italiani: hanno avvisato, da gennaio partiranno queste lettere.
Non ci sono, purtroppo, sempre buone notizie ad aspettarci quando l’Agenzia delle Entrate rilascia comunicazioni. Anzi, spesso sono proprio aggiornamenti che mandano nel panico milioni di italiani.

Dopo aver messo al corrente i cittadini della possibilità di non dover saldare la seconda rata dell’IMU e di quando è necessario rivolgersi al CAF, ora sembrerebbe aver avvisato i contribuenti dell’arrivo, a partire da gennaio, di lettere che forse non piaceranno a molti.
Agenzia delle Entrate, da gennaio partiranno queste lettere
Alcuni segnali iniziano a circolare, inequivocabili e annunciano che dal prossimo gennaio molte attività commerciali potrebbero ritrovarsi di fronte a una comunicazione inattesa. Le nuove disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, hanno definito un percorso preciso per monitorare le operazioni svolte tramite strumenti di pagamento elettronici.

Nei documenti ufficiali è stata inserita una novità destinata ad avere un impatto concreto: la previsione di lettere di compliance, comunicazioni che hanno l’obiettivo di segnalare anomalie prima che queste possano sfociare in un accertamento. Una procedura che l’Agenzia utilizza sempre più spesso e che sarà centrale nei primi mesi del 2026, quando scatterà una nuova fase di controlli in vista dell’obbligo di collegare POS e registratori telematici.
Cosa prevede il nuovo sistema
Il riferimento chiave è il provvedimento n. 424470 del 31 ottobre 2025, documento con cui sono state diffuse le istruzioni operative per l’associazione tra strumenti di pagamento e registratori di cassa. Una disposizione che affonda le sue radici nella Legge di Bilancio 2025 e che punta a migliorare la tracciabilità delle operazioni effettuate nei negozi, nelle attività artigianali e in tutte le realtà che svolgono commercio al dettaglio.
Le nuove funzionalità saranno accessibili attraverso l’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi, dove verranno indicati la matricola del registratore e gli identificativi del POS utilizzato. Il sistema sarà operativo da marzo 2026 e ogni esercente avrà 45 giorni per allineare i propri dati, in modo da essere in regola entro l’avvio pieno dell’obbligo fissato al 1° gennaio 2026 per gli strumenti già in uso.

Nelle intenzioni, l’operazione non richiede modifiche ai dispositivi fisici ma unicamente la corretta associazione dei codici, un procedimento che sembra semplice solo in apparenza. Alcune categorie, infatti, si trovano in una situazione particolare perché non sono tenute a emettere lo scontrino fiscale. E’ il caso di tabaccai, edicolanti, sale scommesse e altri settori in cui la normativa esclude l’obbligo del registratore telematico.
Per queste attività, un pagamento elettronico non è accompagnato da un documento fiscale trasmesso all’Agenzia. Il risultato è una potenziale discrepanza tra i corrispettivi comunicati e i flussi che transitano sui POS. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui, secondo quanto confermato dall’Agenzia, saranno inviate migliaia di comunicazioni preventive, destinate a chi presenta una situazione considerata anomala.
Ma cosa sono le lettere di compliance?
Quando si parla di lettere di compliance, si fa riferimento a un invito a chiarire la propria posizione prima che venga avviato un controllo formale. Non si tratta quindi di una contestazione, ma di una fase che permette al contribuente di intervenire in modo tempestivo.
L’Agenzia ha più volte chiarito che queste comunicazioni non sono indirizzate a punire, ma a evitare l’apertura di pratiche più complesse, favorendo un dialogo diretto attraverso la piattaforma Civis, strumento che facilita la trasmissione delle spiegazioni necessarie.
Gli esercenti che non dispongono di un registratore telematico possono utilizzare questa procedura per inviare la documentazione che dimostra la correttezza dell’operato. L’Agenzia, dal canto suo, ha già segnalato di essere consapevole delle particolarità di questi settori e di voler garantire un controllo mirato, evitando generalizzazioni che potrebbero penalizzare chi si trova in situazioni non riconducibili a una violazione.





