INPS, comunica ufficialmente aumenti nel 2026 ma anche una pessima notizia

INPS, inganna con un’ottima notizia degli aumenti e poi affossa molti cittadini con regole più stringenti: sarà un caos.

Dopo il panico seminato in alcuni cittadini con l’arrivo al termine dell’indennità tra le più erogate e la buona notizia dei 300 euro per molti italiani, fa innervosire in tanti le nuove comunicazioni INPS.

mano che tiene ventaglio banconote con logo inps
Inps aumenti 2026, ma occhio alle nuove regole (csa.cs.it)

Chi riguardano? Vediamo di capirlo nel dettaglio anticipando che ci saranno sì aumenti di ben 130 euro ma anche regole più stringenti che penalizzeranno molti.

INPS, Assegno di Inclusione 2026: tra aumenti e nuove regole

Negli ultimi mesi è emersa con forza la possibilità che l’Assegno di Inclusione subisca un adeguamento economico nel 2026, mentre terminano di delinearsi norme molto più rigide per contrastare il lavoro irregolare tra chi percepisce questo aiuto. Assisteremo da un lato più risorse, dall’altro controlli più serrati.

Il tema dell’aumento nasce dal rialzo dei prezzi che ha caratterizzato gli ultimi anni. L’andamento dell’inflazione ha già inciso profondamente sui bilanci familiari e cresce la necessità di adeguare i sostegni statali per non svuotare il loro valore reale.

portafoglio con all'interno banconote euro
Assegno inclusione aumenti 2026 (csa.cs.it)

L’importo attuale di 541,66 euro rischierebbe infatti di perdere efficacia se non rivalutato, perché ciò che oggi può essere acquistato con quella cifra rischia di avere un costo maggiore l’anno prossimo. Ecco perché si parla di un possibile incremento che potrebbe portare il valore mensile intorno ai 552 euro, generando un aumento di circa 130 euro l’anno. Una variazione contenuta, ma in grado di rappresentare una boccata d’aria per famiglie che vivono ai limiti delle risorse.

Assegno di Inclusione, scattano controlli più severi

Accanto alla revisione economica, si prepara una trasformazione molto più incisiva nell’ambito dei controlli. Dal 1° gennaio 2026, chi percepisce l’Assegno di Inclusione dovrà fare i conti con una rete ispettiva più rapida e più severa.

Il Decreto Sicurezza sul lavoro introduce una procedura che elimina attese e passaggi giudiziari, perché sarà sufficiente un semplice verbale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro per avviare l’azione sanzionatoria. Non ci sarà bisogno di una sentenza e questo rende immediato l’effetto delle verifiche.

foglio dichiarazione inps con lente ingrandimento
Assegno di inclusione, controlli più severi (csa.cs.it)

Il sistema colpirà anche i datori di lavoro, che vedranno ridursi i crediti della patente a punti aziendale, uno strumento che regola l’accesso ai cantieri. Ogni assunzione irregolare di un percettore dell’Assegno comporterà una decurtazione di sei punti, spingendo rapidamente l’azienda verso un livello di rischio che può bloccare completamente le attività.

La soglia dei quindici punti rappresenta infatti il limite sotto il quale un’impresa non può più operare nei cantieri. Il messaggio è chiaro: il lavoro in nero non sarà più una scorciatoia tollerata.

Per chi riceve il sussidio, la posta in gioco è altrettanto alta. Il lavoratore irregolare che percepisce l’Assegno perderà immediatamente il beneficio e dovrà restituire tutto ciò che ha incassato. Le verifiche possono portare anche a una denuncia per truffa ai danni dello Stato, perché il sostegno economico presuppone una condizione di bisogno incompatibile con un’attività lavorativa non dichiarata.

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