Sei proprio sicuro di dover pagare l’IMU? Forse riesci ad evitarlo, se rientri in una di queste casistiche: nessuno è mai ben informato.
Ci sono casi in cui una delle tasse più odiate dagli italiani, l’IMU, può essere evitato. Alcune delle possibilità offerte dallo Stato per ottenere l’esenzione, sono mal divulgate e spesso anche chi può evitare il pagamento, lo subisce ritenendo di non poter fare altrimenti.

E’ fissata al 16 dicembre la data di scadenza per il pagamento della seconda rata dell’IMU, vale a dire l’Imposta Municipale Propria, applicata sul possesso di alcune tipologie di fabbricati. Vengono escluse le abitazioni principali (tranne alcune categorie specifiche) e, talvolta, le seconde case. Capiamo chi ha la possibilità di risparmiare i soldi.
IMU, chi può evitare il pagamento della tassa sul possesso dell’immobile
Chiariamo il fatto che l’IMU è una tassa introdotta nel 2012 al posto dell’Ici, l’imposta comunale sugli immobili. Attualmente, deve versare l’IMU chi possiede: fabbricati ad esclusione dell’immobile principale e delle case classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ossia immobili di maggior pregio e lusso; aree fabbricabili e terreni agricoli.

Il versamento della tassa spetta al proprietario dell’immobile; al titolare del diritto di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie sull’immobile; al genitore assegnatario della casa familiare a seguito provvedimento del giudice; al concessionario in caso di concessione di aree demaniali; al locatario dell’immobile anche se ancora da costruire o in corso di costruzione. Al contrario, il pagamento dell’IMU non spetta a chi occupa l’immobile.
Vengono sempre escluse le abitazioni principali non classificate come case di lusso, quindi parliamo di “unità immobiliare in cui il soggetto passivo e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente”.
Quando si è esenti dal pagamento dell’IMU
Quando si parla di “abitazione principale”, spesso sorgono dei dubbi. E’ necessario sempre dover rispettare alcuni requisiti per accertare l’esenzione: inizialmente, era stabilito che l’intero nucleo familiare del proprietario avesse dimora abituale e residenza anagrafica nell’abitazione.

Successivamente, la Corte Costituzionale ha stabilito che per essere considerata abitazione principale, è sufficiente che sia dimora abituale e la residenza anagrafica del proprietario, non dell’intero nucleo familiare.
Per ottenere l’esenzione, non è sufficiente dichiarare di abitare abitualmente nella seconda casa, è importare dimostrare che ci sia una residenza effettiva e non solamente formale. I Comuni richiederanno di provare la propria presenza stabile e continuativa in quell’abitazione. In primis, bisogna iscriversi all’anagrafe del Comune dove si vive e si sceglie il medico di base. Devono essere attivate le utenze e deve essere presente un consumo regolare di luce, gas ed acqua.
E’ possibile non pagare l’IMU sulla seconda casa: come?
Proprio di recente, i Comuni hanno dato la possibilità di pagare una tassa più bassa se non addirittura azzerata se la seconda casa è posseduta in località di vacanza e si dimostra di viverci alcuni mesi l’anno senza darla in affitto. Lo stesso vale per le abitazioni inagibili.
A discrezione dei sindaci del Comuni, per le case al mare è possibile pagare meno IMU: il Ministero le definisce abitazioni non locate e non concesse in comodato, aperte alla possibilità che il proprietario le abiti diversi mesi l’anno. Questo potrebbe implicare una diversificazione delle aliquote. Invece, l’esenzione dell’IMU potrebbe essere estesa agli immobili resi inagibili da catastrofi naturali.





