INPS, arrivano aggiornamenti importanti che riguardano una fascia precisa di cittadini: aumenti negli importi, cosa cambia e per chi.
Dopo lo spavento che in molti hanno provato per l’arrivo del termine dell’indennità più richiesta, si è prestata maggiore attenzione per le comunicazioni che l’INPS rilascia sistematicamente.

Dopo il bonus 300 euro per tutti (anche se si riceve già un altro aiuto) e la sorpresa a Natale che vedrà coinvolti molti cittadini italiani, è il momento di una nuova notizia che riguarda aumenti a partire dal 2026.
INPS, comunica gli aumenti: chi riguarderà
In queste settimane, un’attenzione sempre più intensa si concentra su un intervento che promette di incidere su un equilibrio delicato, legato a prestazioni economiche che rappresentano un punto fermo per chi vive condizioni di fragilità. Un cambiamento che appare allo stesso tempo atteso e carico di interrogativi, mentre il Parlamento valuta misure che potrebbero modificare in modo significativo gli importi percepiti.
Nel quadro delle nuove previsioni emerge un elemento centrale: la pensione di invalidità nel 2026 riceverà un aumento, frutto di due meccanismi distinti che operano insieme.

Da un lato, la rivalutazione legata all’andamento dei prezzi, dall’altro, un incremento straordinario destinato agli invalidi civili totali, pensato come segnale concreto verso una categoria che affronta spesso difficoltà economiche rilevanti. Il primo intervento risponde al bisogno di mantenere il potere d’acquisto, mentre il secondo introduce un sostegno aggiuntivo in un equilibrio già complesso.
Le stime preliminari indicano che la rivalutazione per il 2026 sarà moderata, con una percentuale intorno all’1,4% – 1,5%, conseguenza di un rallentamento dell’inflazione rispetto alle previsioni iniziali. Questo adeguamento coinvolge tutte le prestazioni economiche per invalidità civile, aggiornando gli importi e offrendo un riequilibrio proporzionato alle variazioni del costo della vita.
I valori aggiornati risultano quindi leggermente superiori rispetto all’anno precedente, mostrando un aumento uniforme per le fasce base, mentre le categorie con importi più alti registrano una crescita in valore assoluto più evidente.
Inoltre ci sarà un aumento straordinario di 20 euro mensili per gli invalidi civili totali che rientrano nell’ambito dell’incremento al milione. Questa misura, introdotta molti anni fa e rivista nel tempo anche grazie alla giurisprudenza, mira a garantire un livello di sostegno più adeguato a chi presenta invalidità totale e redditi particolarmente bassi.
Alla luce della rivalutazione, il trattamento minimo atteso dovrebbe avvicinarsi ai 613 euro mensili, ai quali si somma la maggiorazione sociale già prevista, portando l’importo complessivo a circa 739 euro. L’aggiunta dei 20 euro straordinari determina un totale mensile di 760 euro, pari a un valore annuo che si colloca intorno ai 9.880 euro.
Chi ne avrà diritto e cosa accadrà
Il diritto all’incremento al milione e all’aumento previsto dipende da condizioni economiche precise. I limiti reddituali stabiliti annualmente dall’Inps rappresentano il filtro principale per l’accesso a questa fascia di tutela.
La platea più ampia dei beneficiari è composta da persone non coniugate con redditi molto bassi, mentre chi vive in coppia si confronta più frequentemente con il rischio di superare le soglie, evidenziando una debolezza strutturale del sistema: la mancata considerazione delle spese specifiche che la disabilità comporta all’interno della famiglia.
Nel dialogo tra istituzioni e cittadini emerge con forza l’esigenza di una modernizzazione delle prestazioni assistenziali, che aggiorni criteri, importi e meccanismi in base alle reali condizioni di vita.





