Per la gioia di molti si alzerà la soglia dei pagamenti in contanti, ma non bisogna stare tranquilli: ci sarà una nuova tassa da 500 euro.
Tenere traccia di tutte le novità che giornalmente vengono rivelate riguardanti i nostri soldi, sembra impossibile. Capire quali ci riguardano e quali no, è ancora più complicato.

E tra il nuovo bonus da 300 euro che potrà ricevere chiunque anche se si percepisce altri sussidi, la proroga del Superbonus o il bollo auto che finalmente lascerà un po’ di respiro (ma solo a chi vive in questa Regione), comunicazione delle ultime ore riguarda i pagamenti in contati. E una nuova tassa da ben 500 euro.
Soglia pagamenti in contanti più alta, ma c’è anche una nuova tassa
Chi segue con attenzione le evoluzioni della politica economica italiana percepisce un clima teso, con novità in arrivo che potranno ridefinire l’equilibrio tra abitudini consolidate e nuove forme di controllo. Tutto questo porta alla proposta destinata a far discutere, perché introduce un elemento che molti non avevano previsto.
Nella manovra 2026 si inserisce un cambiamento che porta con sé una doppia direzione. Da un lato arriva l’ampliamento della soglia per i pagamenti in contanti, che si muove oltre il limite fissato negli ultimi anni.

Dall’altro appare una misura che crea una barriera economica e simbolica per chi sceglie di utilizzare somme consistenti in forma non tracciata. La proposta, elaborata da Fratelli d’Italia, mira a collocare il contante in una zona regolata con maggiore attenzione, facendo emergere una distinzione tra uso legittimo e uso da monitorare.
Il passaggio centrale dell’emendamento introduce un’imposta speciale di bollo pari a 500 euro per ogni pagamento effettuato in contanti tra 5.001 e 10.000 euro. La soglia dei 5mila euro non viene più considerata il confine per il denaro fisico, ma diventa una zona accessibile solo accettando un costo aggiuntivo.
Dal 1° gennaio 2026, ogni acquisto che rientra in questo intervallo richiederà il versamento della tassa, applicata indipendentemente dal tipo di bene o servizio acquistato.
L’obbligo riguarda tutti, residenti e non residenti, rendendo chiaro che non esistono eccezioni per chi opera nel territorio italiano. Ogni transazione dovrà inoltre essere corredata da fattura obbligatoria, che fungerà da documento per i controlli dell’Agenzia delle Entrate.
L’imposta dovrà essere pagata dall’acquirente e certificata tramite contrassegno applicato sulla fattura stessa, creando una procedura che mira a garantire trasparenza e tracciabilità anche nel mondo del contante.
Tassa di 500 euro per i pagamenti in contanti: cosa comporta
Questa scelta rappresenta una sorta di compromesso: il governo permette un uso più ampio del contante, ma lo accompagna con una forma di responsabilizzazione economica. La possibilità di pagare fino a 10mila euro in denaro fisico resta aperta, ma diventa un gesto meno neutro, perché ogni operazione porta con sé un “impatto” immediato e misurabile.





