Assegno di Inclusione, stop alla sospensione, ma viene dimezzato l’importo: tutte le novità che ci aspettano con il nuovo anno.
L’Assegno di Inclusione è la forma di sostegno sociale più diffusa in Italia, riservato a nuclei familiari con almeno un membro in condizioni di fragilità, come un minorenne, un anziano, un disabile oppure in svantaggio sociale. Per ottenerlo, inoltre, occorre rispettare una certa soglia ISEE, inferiore a 10.140 euro, e avere patrimonio immobiliare e mobiliare limitato.
Un sostegno concreto per le famiglie a basso reddito attivo dal 2024, dopo la sostituzione del discusso Reddito di Cittadinanza, pensato per combattere povertà, esclusione sociale, fragilità economica, ma che ora, con l’arrivo del nuovo anno, subisce delle importanti modifiche. Nella Legge di Bilancio 2026, infatti, il Governo ha previsto maggiori stanziamenti a sostegno dell’ADI, ben 380 milioni di fondi.
Il Governo ha proposto alcune modifiche, in vista del nuovo anno, sull’Assegno di Inclusione. In particolare, è previsto il ritocco dei criteri di erogazione del contributo, a partire dalle tempistiche di rinnovo, non più ogni 18 mesi, ma ogni anno, con la sospensione però di un mese. La prima mensilità, però, sarà dimezzata, mentre dalla seconda mensilità l’assegno tornerà a importo completo.
Attualmente, gli importi mensili vanno da 400 a 700 euro, in base al reddito della famiglia e ai componenti. L’importo del primo mese sarà dimezzato, andando da 200 a 350 euro, una scelta politica per contenere l’impatto economico di tale manovra e che dovrebbe portare a un risparmio generale di 100 milioni, da investire poi nei mesi successivi per tutti i beneficiari.
Il beneficio viene erogato su carta di pagamento, la Carta ADI, fino al termine del periodo, a oggi stimato in 18 mesi. Terminato il periodo di sostegno, la famiglia può fare ulteriore domanda, rinnovando l’Assegno di Inclusione, saltando però un mese. Dall’anno seguente, il rinnovo viene effettuato ogni 12 mesi, sempre saltando un mese tra un rinnovo e l’altro.
Se in un primo momento si temeva l’eliminazione dell’Assegno di Inclusione, per mancanza di fondi, grazie alla nuova modifica del dimezzamento del primo mese, il Governo è riuscito a mantenere questo contributo importantissimo per tante famiglie che versano in condizioni di difficoltà. L’ADI è un’integrazione al reddito che arriva fino a 6500 euro l’anno, finalizzata al reintegro nel mondo lavorativo.
Il contributo aiuta le famiglie a far fronte alle spese domestiche, come per il pagamento dell’affitto di casa, ed è destinato a nuclei familiari aventi minorenni, over 60, disabili e persone inserite in programmi socio sanitari. Da non confondere con il Supporto Formazione Lavoro, altro sostegno destinato a persone ancora occupabili e in cerca di lavoro.
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